La Bolla dell'high tech scoppiata nel 2000, il Credit Crunch del 2008, la crisi dei Debiti Sovrani dell’Area euro del 2011 dovrebbero aver chiarito a tutti che l’approccio agli investimenti del cassettista o tecnicamente definito Buy and Hold, può portare alla rovina finanziaria o a periodi di recupero del capitale investito estremamente lunghi! Ciò accade perché questo approccio viene semplicisticamente coniugato con le tecniche delle Diversificazione efficiente alla Markovitz, che proprio gli ultimi quindici anni di crisi finanziarie hanno messo in discussione evidenziandone le criticità. D'altro canto, l’asset allocation tattica e dinamica che ha lo scopo di arrivare ad un portafoglio di strumenti finanziari in sintonia con le previsioni delle tendenze di mercato, o Market Timing, è l’ambizione di molti e il successo di pochi.
Il vero Wealth Management, inteso come pianificazione di una strategia di money management e gestione del rischio di un Patrimonio non solo finanziario, è oggi implementabile solo con strumenti di protezione totale dai rischi, come le Opzioni. E’ opinione che siano strumenti complessi e speculativi, ma in realtà non è così: nascono e si sviluppano con l’obiettivo opposto, ovvero quello di proteggere dai rischi insiti nei Mercati, come una sorta di assicurazione. Il loro utilizzo può essere declinato in funzione di Wealth Creation; anche in questo caso rappresentano lo strumento più idoneo per lasciare poco o nulla al caso.
In molti paesi sono strumenti diffusi e comunemente conosciuti non solo dagli investitori Istituzionali ma anche dai risparmiatori privati. Negli Stati Uniti, negli ultimi 10 anni, la negoziazione delle Opzioni quotate su mercati regolamentati è cresciuta di circa il 500%, con più di 3,8 miliardi di contratti scambiati nel 2010.Il loro crescente utilizzo ha riguardato sia gli Investitori privati che gli Istituzionali, ma è soprattutto dai Financial Advisors che è arrivata una importante domanda, indotta dalle esigenze della clientela.